Gian Luca Marozza

04 dicembre 2009

Alcune cravatte a tinta unita servono per non farsi notare per quegli uomini che pensano che in fondo non dare notizie di sé sia rassicurante: granata

Belle cravatte lavorate nei toni del grigio ricordano cerimonie e giorni di festa e su queste si distinguono gli uomini che sanno essere eleganti e quelli che preferiscono sembrarlo: argento

Certe cravatte riportano sull'arcobaleno pallini di colore come gocce di rugiada con vari effetti e sanno un po' di antico come i gigli sulla carta da parati delle case delle nonne: ocra

Delle cravatte regimental animano i visi degli uomini rapiti dal sonno sui mezzi pubblici, discese di colore che geometricamente segnano la nebbia del fumo e delle auto: azzurro

E le cravatte sgargianti che gli uomini che parlano di fronte ad altri adottano come stratagemma per destare gli sguardi spenti di fronte a tabelle con numeri ai più misteriosi: vermiglio

Fantasiose cravatte popolate da orsetti, cagnolini, coniglietti dove tutto e "ino" "etto" "uccio" ricordano i pigiami ed una voglia mal celata di rimanere nel letto stamattina: pupazzi

Gian Luca, le tue cravatte sono qualcosa di più di una divisa e qualcosa di meno di uno stato d'animo, ad est di una maschera ed a nord di uno stile, a sinistra di un sorriso ed a destra di una lacrima, ma al centro, proprio al centro della voglia di andar via.


Un cravatta pulita attrae la zuppa del giorno (di Arthur Bloch)