Gian Luca Marozza

15 aprile 2009

VINITALY 2009


A Verona si rinnova l’appuntamento di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, giunto alla 43.ma edizione e divenuto nel tempo un importante punto di riferimento del mondo enologico. Quest’anno sono stati degustati i “nettari” italiani al motto di The world we love. Gli organizzatori hanno voluto infatti racchiudere nel “mondo che amiamo” il gusto per il vino di qualità, il territorio, l’ambiente, gli uomini, i borghi, la storia ...
Dal 2 al 6 aprile nello spazio fieristico di Verona è tornato lo spettacolo, con protagonista non solo il vino, ma anche le grappe, il caffé e l’olio, che ormai da tempo viene affiancato al vino per degustazioni e per i marchi DOP-IGP. Già nel 2008, 157.000 operatori professionali, di cui oltre 43.000 provenienti da 102 nazioni, hanno incontrato oltre 4.200 espositori presso gli stand ed i punti di degustazione.
Il successo è ormai lungo 42 anni, a partire da quella felice intuizione del settembre 1967, con le Giornate del Vino Italiano; nel 1969 sono già 130 le case vinicole che espongono i propri prodotti e nel 1971 la manifestazione diventa Vinitaly – Salone delle Attività Vitivinicole, organizzata da Agriturist e guidata da Mario Soldati. Nel 1978 Vinitaly apre alle aziende straniere; nel 1996 nasce l’International Packaging Competition, per premiare il miglior abbigliaggio del vino; la manifestazione si fa conoscere in Cina, negli Stati Uniti, in Russia: nel 2005 nasce anche Vinitaly India e nel 2006 il marchio viene esportato in Giappone.
Divenuta ormai punto di riferimento dell’universo-vino, per dimensioni e per rilievo, Vinitaly si è trasformata da fiera strettamente commerciale ad evento, rappresentante ed ambasciatore del Made in Italy che si snoda sui circa 86mila metri quadri di esposizione.
La rassegna propone appuntamenti tradizionali ed eventi innovativi: il Tasting Ex...Press, con i vini internazionali presentati dalle grandi testate di settore, ma anche Trendy oggi, Big domani, la selezione delle aziende del futuro su cui investire, il Ristorante d'Autore, con le grandi performance dei migliori chef italiani, la Cittadella della Gastronomia, dove viene interpretata la migliore cucina regionale italiana; l'Area Haute Cuisine, negli spazi del Salone Internazionale dell'Olio Extravergine di Oliva. Un programma articolato che continua anche al di fuori del quartiere fieristico. Nel palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, a fianco del municipio di Verona, si svolge Vinitaly for You, l'enoteca serale con food e musica dal vivo.
Ogni regione ha messo in mostra i propri “campioni”: il Veneto, accanto alla nuotatrice Federica Pellegrini, ha presentato Prosecco ed Amarone, riscoprendo anche i suoi antichi vitigni, in un confronto tra la fertilità della terra e quella dello sport. Il consumo di vini di qualità esce dai confini della regione di produzione e la vocazione internazionale è stata ribadita dai dibattiti sui nuovi consumatori, come India e Singapore, mercati ai quali viene proposto l’abbinamento dei bianchi leggeri ed aromatici con il curry. In Russia va invece di moda il rosso, poiché l'80% del vino bevuto è a bacca nera, mentre l'export italiano cresce del 38 per cento nel 2008, con Amarone, Barolo e Brunello tra i più apprezzati. In tutto il mondo cresce il successo dello spumante italiano e del Prosecco DOP.
Il Trentino ha promosso i prodotti della piana rotaliana col suo Teroldego, il Piemonte ha presentato le sue eccellenze, attraverso i quasi 600 espositori (circa il 14% del totale); rilevanti anche l’expo dei vini di Sicilia e Campania.
In vetrina e festeggiata speciale l’azienda Carpenè Malvolti, che da 140 anni regala al mondo i suoi leggiadri spumanti nati a Conegliano; ma le bollicine italiane sono presenti anche con Franciacorta. Tra le curiosità un vino dei castelli romani, nato dalla serie televisiva “I Cesaroni”.

La crisi economica colpisce anche il mondo dei vini di lusso, mentre tiene il panorama dei prodotti dove il rapporto prezzo/qualità si mantiene a livelli accettabili per i consumatori, il cui amore per il vino può essere incentivato anche attraverso l’enoturismo e le cooperative che propongono acquisti oculati. Il ministro delle politiche agricole Luca Zaja ha promosso il settore trainante del panorama italiano agroalimentare, parlando anche di bere consapevole, ossia di sicurezza stradale, secondo le nuove norme restrittive del codice della strada, che impone la moderazione, senza che si arrivi però alla rinuncia.
Altro tema caldo e dibattuto è stato quello della conservazione della qualità italiana, come la difesa del marchio dei rosé, in opposizione all’Ocm europeo che vuole il rosé ottenuto da un blend.

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