Roma-Siena 1-0
La Roma non supera il momento di appannamento ma piega un coriaceo Siena dopo un’ora di sterili attacchi e con una ventina di minuti finali di vero terrore per i tifosi giallorossi. In serata l’Inter spegne qualsiasi speranza di rimonta infliggendo alla Sampdoria la seconda sconfitta settimanale dopo il 3 a 0 di Coppa Italia. Così, ci si avvicina al big match di domenica sera a Milano ancora con 11 punti di scarto, un abisso.
Turn-over di Spalletti, con Cassetti per Panucci, Ferrari per Mexes e Vucinic unica punta in luogo dello squalificato Totti. Siena che presenta in avanti Frick e l’ex Corvia.
Inizio imballato della Roma, che denota scarsa incisività: i centrocampisti non trovano spazio, gli esterni idem ed il Siena manovra con discreta pericolosità, con Cozza che giostra sapientemente dietro le punte. Primo tempo avaro di occasioni: Manninger è impegnato solo da blande conclusioni da fuori area (Perrotta al 13’, Pizarro al 34’, Mancini al 37’); ben più pericolosi un colpo di testa di Vucinic al 17’ ed una punizione di De Rossi al 21’, ma in entrambe le occasioni la palla sfila vicino al sette alla destra della porta senese. Il pareggio è messo in pericolo anche al 32’ da Perrotta, che dopo una splendida finta tira addosso a Manninger ed al 39’ da Frick, il cui destro deviato da Cassetti assume una traiettoria imprendibile e si perde al lato di un niente.
Secondo tempo e la musica non cambia: la Roma non punge ed al 13’ va in scena una nuova puntata del “Mancini Furioso”: Spalletti è costretto ancora una volta a togliere Amantino, praticamente inutile per tutta la partita: il brasiliano non gradisce e non lo nasconde, esce dal lato opposto, mentre entra Ciccio Tavano e va a sedersi in panchina con un “broncio” che terrà per tutto il pomeriggio; al 14’ Frick rischia di aggravare le polemiche sparando un gran destro al volo sul cross di Locatelli, ma Doni è semplicemente straordinario. Al 17’ la partita gira: Tavano giostra bene e premia lo scatto di Mirko Vucinic, che mette a terra da campione e poi spara di sinistro nell’angolo più vicino. Roma in vantaggio ed il montenegrino va a beccarsi il cartellino giallo sfogando nove mesi di rabbia sotto la Curva Sud.
Il più sembra fatto: macchè, il Siena cambia atteggiamento e comincia a spingere, la Roma subisce il forcing, alla mezz’ora Chivu salva in scivolata rischiando l’autogol, poi De Rossi manca il raddoppio sparando sull’esterno della rete dopo una pregevole incursione; ma nel recupero i tifosi romanisti devono trattenere il fiato ancora parecchio: a salvare l’1-0 c’è Alexander Donieber, per tutti Doni, che viste le prestazioni di Dida, comincia a credere nella convocazione con la maglia verde-oro. L’estremo difensore capitolino al 42’ devia con la punta delle dita il destro tagliato di Chiesa, sulla stessa azione blocca il colpo di testa di Portanova e poi, ultimo miracolo, alza in angolo la punizione del redivivo Chiesa, diretta con precisione sotto la traversa. Rimane solo il tempo nel recupero per una fortuita manata di Locatelli a De Rossi; sull’episodio – a mio parere – sbagliano in molti: l’arbitro, nell’estrarre un rosso francamente esagerato, Berretta, nello scagliarsi contro il romanista, che simulatore non è mai stato, ma soprattutto peccano di scarsa obiettività molti “soliti volti noti” televisivi, che, dando immeritato credito allo scatenato allenatore senese, in serata dipingono un De Rossi che si contorce quasi senza essere stato colpito; l’impatto non sarà volontario o cattivo, ma c’è, e qualcuno dovrebbe spiegarci che problema personale ha con De Rossi, che quando centra Mc Bride ai mondiali è colpevole quasi di omicidio e quando viene colpito, d’accordo con minore violenza ma pur sempre colpito, è colpevole ugualmente. E meno male che sono gli stessi che chiedono uniformità di giudizio da parte degli arbitri…
LE PAGELLE
Doni 7,5: continua la sua stagione straordinaria; su Frick e Chiesa compie parate che valgono i 3 punti tanto e come il gol di Vucinic. Miracoloso.
Cassetti: 6: è in miglioramento rispetto alle prime timide uscite, si propone e prova la conclusione con maggiore convinzione, ma non riesce ancora ad eliminare molte imprecisioni, negli appoggi ed in un paio di cross nel secondo tempo. Arruffone.
Chivu 7: stavolta, la sua costante attenzione difensiva non è macchiata da cali di concentrazione; nel primo tempo recupera splendidamente su un paio di conclusioni pericolose, nella ripresa sbroglia altre mischie pericolose. Reattivo.
Ferrari 6: onesta partita di attenzione e copertura sugli avanti avversari. Attento.
Tonetto 6: gli spazi sono davvero pochi per le sue discese offensive; dietro, ha clienti meno impegnativi che al Meazza, dove era apparso in difficoltà. Diligente.
Mancini 5: recuperiamolo in fretta, Amantino, prima che ceda alle sirene delle grandi squadre che sono da tempo innamorate di lui; è in un periodo negativo, aggravato dalle sue bizze comportamentali; Spalletti fa benissimo a sostituirlo ma non dimentichiamo il potenziale offensivo decisivo che rappresenta per questa squadra. Furioso.
De Rossi 6,5: decisiva opera di filtro a centrocampo, torna brillante anche in avanti, nonostante fosse annunciato in condizioni fisiche non ottimali. Vivace.
Pizarro 7: piace sempre di più il cileno, anche quando fa trattenere il fiato per un paio di dribbling nella propria area; se la Roma non perde la testa e prova sempre l’aggiramento cercando di non buttar via palla il merito è in gran parte suo. Ragionatore.
Taddei 6,5: prestazione in controtendenza rispetto ad alcune prove scialbe dell’ultimo periodo; forse stimolato dall’aver visto giocare Wilhelmsson (il suo posto da titolare non è più così indiscutibile?), Rodrigo corre e ci mette l’anima. Generoso.
Perrotta 6: nel primo tempo sembra essere tornato l’incursore pungente che rappresenta la pedina decisiva nello scacchiere di Spalletti, ma non trova il gol; cala alla distanza. Stanco.
Vucinic 6,5: non brilla, anche perché gli esigui spazi che il Siena concede sono terreno arido per un attaccante; cozza spesso contro la barriera difensiva avversaria, poi trova il guizzo decisivo dimostrando finalmente le sue pregevolissime doti tecniche. Raggiante.
Tavano (per Mancini) 6,5: voto non solo di incoraggiamento: il movimento ed il lancio nell’occasione del gol sono da giocatore vero, così come l’aggancio davanti a Manninger che non gli vale la conclusione solo per il miracoloso recupero di Portanova. Elegantissimo.
Panucci (per Cassetti) n.g.
Faty (per Vucinic) n.g.
Turn-over di Spalletti, con Cassetti per Panucci, Ferrari per Mexes e Vucinic unica punta in luogo dello squalificato Totti. Siena che presenta in avanti Frick e l’ex Corvia.
Inizio imballato della Roma, che denota scarsa incisività: i centrocampisti non trovano spazio, gli esterni idem ed il Siena manovra con discreta pericolosità, con Cozza che giostra sapientemente dietro le punte. Primo tempo avaro di occasioni: Manninger è impegnato solo da blande conclusioni da fuori area (Perrotta al 13’, Pizarro al 34’, Mancini al 37’); ben più pericolosi un colpo di testa di Vucinic al 17’ ed una punizione di De Rossi al 21’, ma in entrambe le occasioni la palla sfila vicino al sette alla destra della porta senese. Il pareggio è messo in pericolo anche al 32’ da Perrotta, che dopo una splendida finta tira addosso a Manninger ed al 39’ da Frick, il cui destro deviato da Cassetti assume una traiettoria imprendibile e si perde al lato di un niente.
Secondo tempo e la musica non cambia: la Roma non punge ed al 13’ va in scena una nuova puntata del “Mancini Furioso”: Spalletti è costretto ancora una volta a togliere Amantino, praticamente inutile per tutta la partita: il brasiliano non gradisce e non lo nasconde, esce dal lato opposto, mentre entra Ciccio Tavano e va a sedersi in panchina con un “broncio” che terrà per tutto il pomeriggio; al 14’ Frick rischia di aggravare le polemiche sparando un gran destro al volo sul cross di Locatelli, ma Doni è semplicemente straordinario. Al 17’ la partita gira: Tavano giostra bene e premia lo scatto di Mirko Vucinic, che mette a terra da campione e poi spara di sinistro nell’angolo più vicino. Roma in vantaggio ed il montenegrino va a beccarsi il cartellino giallo sfogando nove mesi di rabbia sotto la Curva Sud.
Il più sembra fatto: macchè, il Siena cambia atteggiamento e comincia a spingere, la Roma subisce il forcing, alla mezz’ora Chivu salva in scivolata rischiando l’autogol, poi De Rossi manca il raddoppio sparando sull’esterno della rete dopo una pregevole incursione; ma nel recupero i tifosi romanisti devono trattenere il fiato ancora parecchio: a salvare l’1-0 c’è Alexander Donieber, per tutti Doni, che viste le prestazioni di Dida, comincia a credere nella convocazione con la maglia verde-oro. L’estremo difensore capitolino al 42’ devia con la punta delle dita il destro tagliato di Chiesa, sulla stessa azione blocca il colpo di testa di Portanova e poi, ultimo miracolo, alza in angolo la punizione del redivivo Chiesa, diretta con precisione sotto la traversa. Rimane solo il tempo nel recupero per una fortuita manata di Locatelli a De Rossi; sull’episodio – a mio parere – sbagliano in molti: l’arbitro, nell’estrarre un rosso francamente esagerato, Berretta, nello scagliarsi contro il romanista, che simulatore non è mai stato, ma soprattutto peccano di scarsa obiettività molti “soliti volti noti” televisivi, che, dando immeritato credito allo scatenato allenatore senese, in serata dipingono un De Rossi che si contorce quasi senza essere stato colpito; l’impatto non sarà volontario o cattivo, ma c’è, e qualcuno dovrebbe spiegarci che problema personale ha con De Rossi, che quando centra Mc Bride ai mondiali è colpevole quasi di omicidio e quando viene colpito, d’accordo con minore violenza ma pur sempre colpito, è colpevole ugualmente. E meno male che sono gli stessi che chiedono uniformità di giudizio da parte degli arbitri…
LE PAGELLE
Doni 7,5: continua la sua stagione straordinaria; su Frick e Chiesa compie parate che valgono i 3 punti tanto e come il gol di Vucinic. Miracoloso.
Cassetti: 6: è in miglioramento rispetto alle prime timide uscite, si propone e prova la conclusione con maggiore convinzione, ma non riesce ancora ad eliminare molte imprecisioni, negli appoggi ed in un paio di cross nel secondo tempo. Arruffone.
Chivu 7: stavolta, la sua costante attenzione difensiva non è macchiata da cali di concentrazione; nel primo tempo recupera splendidamente su un paio di conclusioni pericolose, nella ripresa sbroglia altre mischie pericolose. Reattivo.
Ferrari 6: onesta partita di attenzione e copertura sugli avanti avversari. Attento.
Tonetto 6: gli spazi sono davvero pochi per le sue discese offensive; dietro, ha clienti meno impegnativi che al Meazza, dove era apparso in difficoltà. Diligente.
Mancini 5: recuperiamolo in fretta, Amantino, prima che ceda alle sirene delle grandi squadre che sono da tempo innamorate di lui; è in un periodo negativo, aggravato dalle sue bizze comportamentali; Spalletti fa benissimo a sostituirlo ma non dimentichiamo il potenziale offensivo decisivo che rappresenta per questa squadra. Furioso.
De Rossi 6,5: decisiva opera di filtro a centrocampo, torna brillante anche in avanti, nonostante fosse annunciato in condizioni fisiche non ottimali. Vivace.
Pizarro 7: piace sempre di più il cileno, anche quando fa trattenere il fiato per un paio di dribbling nella propria area; se la Roma non perde la testa e prova sempre l’aggiramento cercando di non buttar via palla il merito è in gran parte suo. Ragionatore.
Taddei 6,5: prestazione in controtendenza rispetto ad alcune prove scialbe dell’ultimo periodo; forse stimolato dall’aver visto giocare Wilhelmsson (il suo posto da titolare non è più così indiscutibile?), Rodrigo corre e ci mette l’anima. Generoso.
Perrotta 6: nel primo tempo sembra essere tornato l’incursore pungente che rappresenta la pedina decisiva nello scacchiere di Spalletti, ma non trova il gol; cala alla distanza. Stanco.
Vucinic 6,5: non brilla, anche perché gli esigui spazi che il Siena concede sono terreno arido per un attaccante; cozza spesso contro la barriera difensiva avversaria, poi trova il guizzo decisivo dimostrando finalmente le sue pregevolissime doti tecniche. Raggiante.
Tavano (per Mancini) 6,5: voto non solo di incoraggiamento: il movimento ed il lancio nell’occasione del gol sono da giocatore vero, così come l’aggancio davanti a Manninger che non gli vale la conclusione solo per il miracoloso recupero di Portanova. Elegantissimo.
Panucci (per Cassetti) n.g.
Faty (per Vucinic) n.g.
Etichette: Calcio