Fiorentina-Roma 0-0
A Firenze davanti ai soli abbonati è il giorno dei tabù confermati e dei tabù sfatati; la Roma non riesce a vincere in trasferta nel 2007, Totti non segna al Franchi, ma i giallorossi alla trentesima giornata ottengono il loro primo 0 a 0 del campionato e la Fiorentina non va in gol in casa dopo 36 giornate. Anche l’anno scorso la Roma diede qui l’impressione di essere superiore nel gioco e nelle occasioni da rete ma ottenne un pareggio rischiando di perdere, salvata dal rarissimo gol di Cufrè; corsi e ricorsi…calcistici, dopo un primo tempo nel quale Frey para di tutto e di più agli avanti romanisti, Spalletti non riesce a ribattere alle contromosse di Prandelli, che rimodella i viola in 10 chiudendo tutti i varchi di fronte ad avversari più spenti e più distratti. In fondo una bella partita, ma la sensazione per Totti e compagni di aver lasciato due punti in terra toscana rimane.
Tra i capitolini manca solo Chivu, la Fiorentina è piuttosto offensiva con Jorgensen dall’inizio, Pazienza e Montolivo. E l’atteggiamento spregiudicato dei padroni di casa favorisce la Roma che dopo qualche titubanza iniziale entra nella difesa fiorentina con disinvoltura; Dainelli è nervoso e falloso su Totti ed al 10’ guadagna il primo giallo per un’ancata su Taddei. Al 14’ Totti indirizza un destro velenosissimo alla destra di Frey che respinge, arriva Perrotta per quello che sembra il più facile dei tap-in ma la palla colpita sporca e lenta è ancora preda del felino portierone francese: è l’inizio del 27°, fortunatissimo compleanno dell’estremo difensore viola, che al 17’ blocca a terra un sinistro di Totti splendidamente liberato da Mancini, al 19’ mette in angolo la conclusione di Amantino sul primo palo, al 31’ alza miracolosamente un colpo di testa di Perrotta indirizzato sotto la traversa e completa un primo tempo-capolavoro respingendo di piede al 40’ il tiro di Perrotta, incuneatosi in area dopo la classica triangolazione giallorossa ispirata da Taddei. A quel punto la Fiorentina è già in 10 perché Dainelli ha atterrato Totti che ripartiva in contropiede a centrocampo, meritandosi il rosso da parte dell’attento Paparesta; i viola, che si sono resi pericolosi solo con un anticipo di Toni e una discesa di Mutu, trovano - come spesso succede - un assetto tattico più equilibrato proprio in inferiorità numerica: Liverani e Jorgensen lasciano il posto a Potenza e Blasi, per un centrocampo più muscolare e coperto.
Al 35’ c’è anche il caso-moviola più interessante della domenica: Mancini segna di testa su tiro schiacciato di Taddei, ma l’arbitro annulla per “evidente” off-side: in serata è Graziano Cesari che accende le prime discussioni perché mostra Pazienza che, uscito dal campo sul cross di Tonetto, rimane oltre la linea di fondo ed è da considerarsi a tutti gli effetti in gioco, rendendo valida la posizione del brasiliano; confermato questo giudizio su Mediaset da Casarin, a tarda ora è un altro ex-arbitro, Tombolini, che dalla Rai risponde che il fuorigioco sussiste poiché il difensore viola è fuori campo non volontariamente, ma in virtù degli sviluppi naturali dell’azione: attendiamo un responso definitivo, ma la Roma comunque si spegne nella ripresa: al 4’ Pasqual scheggia il palo su punizione dal limite e lo spavento non sveglia la Roma, che pure va vicina al gol al 14’ con Mancini pescato in aera da De Rossi e al 17’, quando un’intuizione di Totti che scaglia il destro sul primo palo da fuori area trova ancora Frey attentissimo nella risposta in angolo; la Fiorentina è più convinta, la Roma non insiste e il pareggio, dopo la ripresa, appare molto meno bugiardo: l’Inter rischia di vincere il campionato già a metà aprile…
LE PAGELLE
Doni 6,5: poco lavoro per il miglior portiere del campionato; solo un paio di uscite ed una buona respinta a terra su Toni ad inizio ripresa. Sicuro.
Panucci 5,5: qualche sbavatura su Mutu, che è cliente difficile, ma non dovrebbe trovarsi solo contro Mexes nell’occasione dell’ammonizione del francese. Davanti, stavolta, sbaglia più di un cross. Appannato.
Mexes 7,5: annulla Toni senza lasciargli praticamente un solo contrasto, un solo traversone, neanche i rilanci con palla alta, sui quali il centravanti viola è costretto a sgomitare e spingere, punito da Paparesta con il sottofondo degli ingiustificati fischi del pubblico, perché il francese è sempre in regolarissimo anticipo. Fortissimo.
Ferrari 6,5: tranquillo e sicuro, con Mexes al suo fianco il terzo centrale giallorosso si conferma una validissima alternativa per Spalletti in questa fase della stagione; affidabile, infonde tranquillità ulteriore al già fortissimo reparto. Professionista.
Tonetto 7: in odor di nazionale (e la convocazione si concretizza in serata) non delude neanche a Firenze, macinando i soliti impressionanti chilometri su quella fascia e mettendo in area una buona quantità di palloni giocabili. Da premiare.
De Rossi 5,5: in condizioni fisiche non ottimali (ma questa frase ultimamente la stiamo scrivendo con preoccupante ripetitività) stringe i denti ma non inganna chi si aspetta da lui molto, ma molto di più. Bloccato dietro, rimane a fare da filtro anche in superiorità numerica e davanti mancano le sue proiezioni offensive. Acciaccato.
Pizarro 5: se la squadra non trova equilibrio e ritmo è perché il cileno subisce un passaggio a vuoto: nel primo tempo, contro gli avversari in 11 è sempre raddoppiato se non triplicato nel pressing, nella ripresa non riesce a districarsi nel caotico traffico a ridosso dell’area viola. Imbottigliato.
Mancini 6: non travolgente, mai spumeggiante, ma comunque pericoloso in un paio di sortite nelle quali è lezioso nelle conclusioni, prevedibili e telefonate che per il Frey visto oggi equivalgono a solletico. Leggerino.
Taddei 6: meno corsa rispetto alle ultime prestazioni, prova comunque qualche piroetta che rimane da applausi; è illuminante nell’occasione di Perrotta del 40’. Comunque utile.
Perrotta 7: cosa altro deve fare il nazionale giallorosso per segnare? Sbaglierà anche la ribattuta su uno di miracoli di Frey ma poi è sempre lui a guizzare imprendibile sui lanci, sui cross e si arrende solo ad uno straordinario portiere. Trottola.
Totti 7: danza sulla palla innervosendo i viola, copre e detta i passaggi oggi più dello spento Pizarro, cerca il gol di sinistro, di destro, da fuori, su punizione; con altri portieri quella magia di destro da fuori area sul primo palo avrebbe gonfiato la rete. Magistrale.
Tavano (per Mancini) 5: ancora una volta la Roma non trova alcun giovamento dai cambi. 20 minuti di anonimato. Evanescente.
Vucinic (per Perrotta) 5: 10 minuti senza rendersi utile. Deludentissimo.
Wilhelmsson (per Taddei) 5: stavolta non entra in partita. Estraneo.
Tra i capitolini manca solo Chivu, la Fiorentina è piuttosto offensiva con Jorgensen dall’inizio, Pazienza e Montolivo. E l’atteggiamento spregiudicato dei padroni di casa favorisce la Roma che dopo qualche titubanza iniziale entra nella difesa fiorentina con disinvoltura; Dainelli è nervoso e falloso su Totti ed al 10’ guadagna il primo giallo per un’ancata su Taddei. Al 14’ Totti indirizza un destro velenosissimo alla destra di Frey che respinge, arriva Perrotta per quello che sembra il più facile dei tap-in ma la palla colpita sporca e lenta è ancora preda del felino portierone francese: è l’inizio del 27°, fortunatissimo compleanno dell’estremo difensore viola, che al 17’ blocca a terra un sinistro di Totti splendidamente liberato da Mancini, al 19’ mette in angolo la conclusione di Amantino sul primo palo, al 31’ alza miracolosamente un colpo di testa di Perrotta indirizzato sotto la traversa e completa un primo tempo-capolavoro respingendo di piede al 40’ il tiro di Perrotta, incuneatosi in area dopo la classica triangolazione giallorossa ispirata da Taddei. A quel punto la Fiorentina è già in 10 perché Dainelli ha atterrato Totti che ripartiva in contropiede a centrocampo, meritandosi il rosso da parte dell’attento Paparesta; i viola, che si sono resi pericolosi solo con un anticipo di Toni e una discesa di Mutu, trovano - come spesso succede - un assetto tattico più equilibrato proprio in inferiorità numerica: Liverani e Jorgensen lasciano il posto a Potenza e Blasi, per un centrocampo più muscolare e coperto.
Al 35’ c’è anche il caso-moviola più interessante della domenica: Mancini segna di testa su tiro schiacciato di Taddei, ma l’arbitro annulla per “evidente” off-side: in serata è Graziano Cesari che accende le prime discussioni perché mostra Pazienza che, uscito dal campo sul cross di Tonetto, rimane oltre la linea di fondo ed è da considerarsi a tutti gli effetti in gioco, rendendo valida la posizione del brasiliano; confermato questo giudizio su Mediaset da Casarin, a tarda ora è un altro ex-arbitro, Tombolini, che dalla Rai risponde che il fuorigioco sussiste poiché il difensore viola è fuori campo non volontariamente, ma in virtù degli sviluppi naturali dell’azione: attendiamo un responso definitivo, ma la Roma comunque si spegne nella ripresa: al 4’ Pasqual scheggia il palo su punizione dal limite e lo spavento non sveglia la Roma, che pure va vicina al gol al 14’ con Mancini pescato in aera da De Rossi e al 17’, quando un’intuizione di Totti che scaglia il destro sul primo palo da fuori area trova ancora Frey attentissimo nella risposta in angolo; la Fiorentina è più convinta, la Roma non insiste e il pareggio, dopo la ripresa, appare molto meno bugiardo: l’Inter rischia di vincere il campionato già a metà aprile…
LE PAGELLE
Doni 6,5: poco lavoro per il miglior portiere del campionato; solo un paio di uscite ed una buona respinta a terra su Toni ad inizio ripresa. Sicuro.
Panucci 5,5: qualche sbavatura su Mutu, che è cliente difficile, ma non dovrebbe trovarsi solo contro Mexes nell’occasione dell’ammonizione del francese. Davanti, stavolta, sbaglia più di un cross. Appannato.
Mexes 7,5: annulla Toni senza lasciargli praticamente un solo contrasto, un solo traversone, neanche i rilanci con palla alta, sui quali il centravanti viola è costretto a sgomitare e spingere, punito da Paparesta con il sottofondo degli ingiustificati fischi del pubblico, perché il francese è sempre in regolarissimo anticipo. Fortissimo.
Ferrari 6,5: tranquillo e sicuro, con Mexes al suo fianco il terzo centrale giallorosso si conferma una validissima alternativa per Spalletti in questa fase della stagione; affidabile, infonde tranquillità ulteriore al già fortissimo reparto. Professionista.
Tonetto 7: in odor di nazionale (e la convocazione si concretizza in serata) non delude neanche a Firenze, macinando i soliti impressionanti chilometri su quella fascia e mettendo in area una buona quantità di palloni giocabili. Da premiare.
De Rossi 5,5: in condizioni fisiche non ottimali (ma questa frase ultimamente la stiamo scrivendo con preoccupante ripetitività) stringe i denti ma non inganna chi si aspetta da lui molto, ma molto di più. Bloccato dietro, rimane a fare da filtro anche in superiorità numerica e davanti mancano le sue proiezioni offensive. Acciaccato.
Pizarro 5: se la squadra non trova equilibrio e ritmo è perché il cileno subisce un passaggio a vuoto: nel primo tempo, contro gli avversari in 11 è sempre raddoppiato se non triplicato nel pressing, nella ripresa non riesce a districarsi nel caotico traffico a ridosso dell’area viola. Imbottigliato.
Mancini 6: non travolgente, mai spumeggiante, ma comunque pericoloso in un paio di sortite nelle quali è lezioso nelle conclusioni, prevedibili e telefonate che per il Frey visto oggi equivalgono a solletico. Leggerino.
Taddei 6: meno corsa rispetto alle ultime prestazioni, prova comunque qualche piroetta che rimane da applausi; è illuminante nell’occasione di Perrotta del 40’. Comunque utile.
Perrotta 7: cosa altro deve fare il nazionale giallorosso per segnare? Sbaglierà anche la ribattuta su uno di miracoli di Frey ma poi è sempre lui a guizzare imprendibile sui lanci, sui cross e si arrende solo ad uno straordinario portiere. Trottola.
Totti 7: danza sulla palla innervosendo i viola, copre e detta i passaggi oggi più dello spento Pizarro, cerca il gol di sinistro, di destro, da fuori, su punizione; con altri portieri quella magia di destro da fuori area sul primo palo avrebbe gonfiato la rete. Magistrale.
Tavano (per Mancini) 5: ancora una volta la Roma non trova alcun giovamento dai cambi. 20 minuti di anonimato. Evanescente.
Vucinic (per Perrotta) 5: 10 minuti senza rendersi utile. Deludentissimo.
Wilhelmsson (per Taddei) 5: stavolta non entra in partita. Estraneo.
Etichette: Calcio