Gian Luca Marozza

25 novembre 2009

Fuori c'è una nebbiolina nordica che insiste fastidiosa sui portici bianchi ... oddio...bianchi potrei dire poeticamente che sembrano i canini di un gigante che inghiotte la città ma un gigante che non prende un appuntamento col dentista da qualche secolo. L'EUR sembra dormire stranamente mentre qualcuno insiste a risvegliare la moralità da tempo sopita. Da una webcam puntata sulla costa delle Bahamas non traggo alcun presagio positivo. Nuovi gladiatori del calcio si mascherano come gli eroi dei fumetti di qualche decennio fa, mentre i loro padroni sono incravattati dalle banche come poveri cassintegrati ma il Natale avanza ed aprono centri commerciali di lusso. L'Italia scopre che anche i trans archiviano i file sul PC ed Obama va a Copenaghen ma non in bicicletta, mentre gli sms dei morti dell'11 settembre sono su Internet.

Alla fine di novembre, durante il disgelo, il treno della linea ferroviaria Pietroburgo-Varsavia si andava avvicinando a tutta velocità, verso le nove del mattino, a Pietroburgo. L'umidità e la nebbia erano tali che s'era fatto giorno a fatica; dai finestrini del vagone era difficile distinguere alcunché a dieci passi a destra e a sinistra. Fra i passeggeri c'era anche chi tornava dall'estero, ma erano affollati soprattutto gli scompartimenti di terza classe, pieni di piccoli uomini d'affari che non venivano da troppo lontano. Tutti, com'è logico, erano stanchi, gli occhi appesantiti per la nottata trascorsa, tutti infreddoliti, i visi pallidi, giallastri, color della nebbia.

da L'idiota di F.M. Dostoevskij