Roma-Lazio 0-0
Roma e Lazio hanno sempre il solito vizio: la paura di perdere nei confronti stracittadini prende il sopravvento ed in campo, per larghi tratti, si dimenticano i bellicosi propositi di vendetta giallorossa, così come i sogni biancocelesti di altri bagni nelle storiche fontane capitoline; ne esce un risultato ampiamente previsto e prevedibile, un quadro tattico già visto, con la Roma a tentare di fare la partita e la Lazio che la attende ed in veloci ripartenze ha spesso le migliori occasioni da rete; qualche scaramuccia di De Rossi, che è romano come Totti, che però è in condizioni fisiche talmente precarie da non avere neanche la forza di litigare. Partita tutto sommato deludente, che non riconcilia la Roma coi suoi tifosi, che infatti le regalano qualche fischio, e che fa perdere il terzo posto alla Lazio, superata da un Milan che pur in vista della semifinale col Manchester continua a viaggiare ad una media punti da scudetto.
Per la prima volta nel 2007 la Roma scende in campo con la formazione tipo, ma Totti e Tonetto sono in dubbio fino alla fine, ed il match dimostrerà che il loro recupero non era completo; la Lazio ripresenta Cribari centrale e contrappone al cileno Pizarro il connazionale Jimenez dietro le punte titolari.
Prima occasione romanista con Totti, che al 12’ non riesce a tenere basso di testa il cross di Panucci; Roma che nei primissimi minuti mette in difficoltà i biancocelesti sulla fascia di Tonetto e Mancini, Behrami non sembra in grado di frenare il brasiliano che lo punta e lo salta ripetutamente, seminando il panico ma non riuscendo mai a concretizzare; poi Delio Rossi aggiusta l’assetto laziale, chiedendo a Mudingayi di coprire e Mancini trova più traffico sulla sua fascia. Allora la Roma si ricorda della corsia di Taddei e Panucci, ed è proprio il laterale basso a salire in cattedra: Perrotta si trova a tu per tu con uno splendido Angelo Peruzzi che al 20’ gli chiude la porta in uscita; al 34’ l’eroe dell’andata, Ledesma, colpisce di collo pieno su punizione, dando l’illusione del gol allo stadio, che vede le palla rimbalzare sull’esterno della rete…qualcuno in Curva Nord festeggia per qualche secondo. Quattro minuti dopo è ancora Perrotta che sfiora il palo di testa in anticipo su gran cross di Panucci, che scodella in area più di un pallone che meriterebbe attaccanti di ruolo; al 44’ Mancini è lanciato in porta dall’unica intuizione in pallonetto di Totti, Peruzzi smanaccia e l’ennesimo lob a centro aerea di Panucci, con la porta vuota, va a pescare Taddei, che incredibilmente non riesce a coordinarsi e fa carambolare la palla fuori.
La ripresa inizia con una letale accelerazione di Rocchi che si beve la difesa romanista, lancia Mutarelli che scarica indietro per la conclusione quasi a colpo sicuro di Jimenez; ma il cileno piazza troppo la palla colpendo senza forza e prima di Doni respinge Mexes; tema tattico ancora prevedibile, possesso di palla giallorosso, la squadra di Spalletti prova a vincere la partita senza sbilanciarsi troppo; abbandonano prima Tonetto per una distorsione e poi uno spento Totti; Wilhelmsson entra bene in partita e da’ più di una preoccupazione alla difesa laziale; Taddei arretra come laterale basso, Makinwa prende il posto di un evanescente Pandev.
Le uniche emozioni le regala ancora un monumento del nostro calcio: Angelo Peruzzi, che tra il dispiacere di tutti annuncerà a fine gara il suo ritiro, neutralizza prima il destro di Mancini al 32’, poi la percussione di De Rossi (al quale viene peraltro fischiato un inesistente fuorigioco); quindi, nel recupero, l’ultima stoccata centrale di Vucinic.
Zero a zero….chi l’avrebbe detto?
LE PAGELLE
Doni 6: poco lavoro per il brasiliano, i pericoli non mancano ma la difesa lo aiuta sempre con attenzione. Un’ottima uscita bassa su Rocchi al 27’. Poco impegnato.
Panucci 6,5: buon derby di Christian, in difficoltà solo nel primo tempo su una discesa ubriacante di Rocchi; per il resto una serie impressionante, specie nella prima frazione, di traversoni insidiosi. Vivacissimo.
Mexes 7: partita senza sbavature, ritorna nuovamente ai propri, altissimi livelli, annullando le punte laziali. Perfetto.
Chivu 6.5: partita precisa anche del rumeno, che patisce qualche affanno solo quando tenta discese centrali palla al piede, che con questa Lazio sono molto pericolose. In forma.
Tonetto 6,5: finché rimane in campo, suscita anche qualche rimpianto per la sua assenza a Manchester; volitivo, deciso, sempre convincente nei cross, con lui sale di tono anche Mancini. Deve arrendersi all’ennesima botta sulla stessa caviglia. Sempre pronto.
Pizarro 5: prova scialba ed irritante, a dispetto di quanto leggiamo stamani da qualche critico che evidentemente segue poco la Roma; non trova mai l’ispirazione e la sua proverbiale capacità di tenere palla va a farsi benedire contro l’aggressività del centrocampo biancoceleste; perde palle pericolosissime che lanciano spesso potenziali occasioni avversarie. Nocivo.
De Rossi 6,5: anche se sente il derby più degli altri, stavolta l’energia è positiva; il solito grande apporto fisico, tattico e tecnico…meglio per tutti che Peruzzi gli abbia deviato quella conclusione, altrimenti staremmo qui a litigare per quella bandierina alzata inspiegabilmente. Lottatore nato.
Taddei 6: meno vivace del solito, sale solo nella fase finale del primo tempo, quando però si divora il gol del vantaggio; quando esce Tonetto va a fare l’esterno basso…come già ad Empoli. Jolly.
Perrotta 6: non è una novità che nella prima frazione sia l’attaccante più pericoloso dei giallorossi, poco fortunato in quella deviazione di testa da perfetto centravanti; nel secondo tempo cala e trova raramente l’inserimento offensivo. Alterno.
Mancini 6,5: inizio scoppiettante, funambolico, solo… poco concreto; poi una parte centrale di gara che si perde nei raddoppi frequenti del pressing laziale; Spalletti gli ricorda spesso che lo vuole laterale ma se Amantino si accentra è perché vede che il capitano non può fare il solito punto di riferimento…stavolta diamo ragione al brasiliano. Propositivo.
Totti 5,5: neanche l’enorme stima che abbiamo per l’uomo e per l’atleta può evitare l’insufficienza al capitano di questo derby; non vogliamo riaprire vecchie polemiche sul peso di Totti nella decisione della formazione, ma sull’opportunità di questa presenza concedeteci perlomeno il ragionevole dubbio. Infortunato.
Wilhelmsson 6: (per Tonetto) prende subito il ritmo, si propone, lotta, mette in difficoltà una fascia laziale che non sembra del tutto irresistibile, ma purtroppo manca nell’ultimo passaggio. Volenteroso.
Vucinic s.v. (per Totti).
Tavano s.v. (per Mancini)
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